Non esiste una struttura standard e universalmente riconosciuta per realizzare una tesi di dottorato ma, considerata la Scuola di dottorato di ADAPT, caratterizzata da percorsi in cui i dottorandi svolgono la ricerca anche all’interno di contesti lavorativi (aziende, sindacati, associazioni datoriali, ecc.), è possibile formulare delle linee guida generali, che possono adottarsi e adattarsi di volta in volta per tutte le forme di dottorato industriale. La struttura deve essere definita, condivisa e concordata con il proprio tutor.
Innanzitutto, prima di avviare la stesura di una tesi di dottorato industriale occorre porsi due domande: quale sarà il mio profilo professionale di destinazione? Qual è l’obiettivo della tesi?
Quale sarà il mio profilo professionale di destinazione?
Il dottorando (industriale) deve innanzitutto individuare il proprio profilo professionale di destinazione (sindacalista, consulente, direttore del personale, ecc.) che è determinante per individuare l’oggetto della tesi, il linguaggio da adottare, il metodo da utilizzare e, talvolta, anche lo specifico gruppo occupazionale e comunità professionale a cui rivolgersi. La definizione del proprio profilo rappresenta uno step essenziale dal momento che dalla individuazione dello stesso dipendono alcuni aspetti connessi alla realizzazione e strutturazione della tesi:
- individuazione e giustificazione del tema;
- declinazione del tema trattato;
- linguaggio utilizzato;
- realizzazione di capitoli empirici e connessi a specifici casi (aziendali, sindacali, ecc.)
Qual è l’obiettivo della tesi?
Prima di iniziare a scrivere la versione finale della propria tesi occorre chiarire, di concerto con il tutor accademico e il tutor aziendale, gli obiettivi della ricerca, la domanda di ricerca e quindi cosa si vuole scoprire, indagare e quali risultati si vorrebbero raggiungere …continua a leggere Tali decisioni impattano infatti sulla scrittura, sulla struttura della tesi e sulla metodologia utilizzata.
Date le premesse, la tesi di dottorato, in linea generale, può seguire la seguente struttura:
Nella introduzione/posizione del problema viene individuato il tema che deve essere trattato nella tesi. Con questo intento il tema indagato deve essere presentato e collocato (a) all’interno del dibattito politico/pubblico e (b) scientifico, menzionando gli altri studi teorici ed empirici sul tema che, eventualmente, possono essere trattati anche più diffusamente nel capitolo (eventuale) dedicato alla literature review. Tale aspetto è essenziale per mettere in luce eventuali gap nella ricerca scientifica e quindi inquadrare l’oggetto della tesi e giustificare il percorso di ricerca intrapreso. In questa prima sezione, infatti, si individua il problema (del mercato del lavoro, delle relazioni industriali, ecc.) dal quale nasce la domanda di ricerca alla quale la tesi mira a rispondere. Al termine della posizione del problema, si illustra altresì brevemente la struttura dell’intero elaborato di ricerca e le varie sezioni di cui è composto.
Il secondo capitolo può essere costituito da una rassegna ragionata della letteratura che contestualizza l’oggetto di studio all’interno del dibattito scientifico ed evidenzia gli aspetti finora indagati e non indagati su quel dato tema dalla comunità scientifica di riferimento. La literature review serve per individuare una prospettiva originale, inedita e nuova che mette in rilievo i gap della ricerca. Per un ulteriore approfondimento si rimanda alla scheda (4) COME SI FA UNA LITERATURE REVIEW?
In questo capitolo si presenta e giustifica la strategia metodologica adottata per rispondere alla domanda di ricerca. Il capitolo metodologico rappresenta una parte essenziale del progetto di tesi perché le tecniche utilizzate sono determinanti per la raccolta dei risultati. Qui va esplicitata la disciplina di riferimento (giuridica, sociologica, relazioni industriali, diritto delle relazioni industriali, ecc.) e devono essere presentati i metodi di indagine e raccolta e analisi dei dati che verranno utilizzati nelle diverse fasi di svolgimento della ricerca. Tra le tecniche utilizzabili in una tesi di dottorato rientrano: studio di caso, analisi documentale, analisi normativa, analisi della giurisprudenza, analisi della contrattazione collettiva, interviste qualitative, questionari, ecc. Va inoltre chiarita la natura dei dati e delle informazioni raccolti e analizzati.
In questi capitoli rappresentano lo svolgimento della tesi e si presentano i risultati. Vanno dati i riscontri sul tema e l’esatta risposta alla domanda di ricerca. Devono inoltre essere esplicitate le principali categorie concettuali e analitiche emerse dallo studio ed eventuali connessioni (e differenziazioni) con altre ricerche sul medesimo tema.
Qui si ripercorre l’intera ricerca e si restituiscono in sintesi i risultati della ricerca. Va esplicitato il contributo della ricerca, il suo posizionamento nel dibattito scientifico, il valore della ricerca e l’originalità. In questo capitolo conclusivo vanno esposti anche i futuri e possibili sviluppi della tesi nonché l’apertura a nuove piste d’indagine.
Si riporta l’elenco dei testi consultati e riportati nella tesi. Si elenca qui anche l’eventuale sitografia.
In questa sezione i dati raccolti sono ulteriormente ampliati e rappresentati anche attraverso grafici e tabelle.
La tesi deve essere sviluppata secondo le regole di editing della Scuola (link al modello condiviso “Modello tesi”)